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Siamo arrivati alla ventunesima puntata di Ricette da Oscar con un film tutto italiano

Con le Ricette da Oscar questa settimana ci prepariamo per “La grande abbuffata”

Mangiare fino allo sfinimento è il mantra del film “La grande abbuffata” uscito nel 1973 e diretto da Marco Ferreri, con la straordinaria partecipazione di Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Philippe Noiret. Entra a pieno titolo nelle pellicole da ricordare, celebrate dalla rubrica Ricette da Oscar di Così Com’è: per il garbuglio di storie e per il vezzo un po’ caotico della narrazione, abbiamo deciso di associare alla “Pasta pasticciata” preparata con Il pomodoro Pizzutello pelato in succo Così Com’è. Un piatto della tradizione napoletana. Simile a un timballo è una portata sempre invitante con la sua croccante crosticina in superficie. Un classico piatto antispreco che le massaie hanno sempre usato per utilizzare le rimanenze ma anche amato sia dai grandi che dai bambini per i sapori intensi che ben si amalgamano fra loro.

Curiosità

Il film venne platealmente fischiato al Festival di Cannes e pesantemente tagliato dalla censura per le scene di sesso e le volgarità contenute nella spettacolarizzazione di alcune esagerazioni. Come quelle legate all’incontinenza per il troppo cibo. Il film rappresenta una critica al consumismo fine a se stesso che logora l’uomo fino a privarlo di ogni desiderio e stimolo, riducendolo all’espletamento delle sole funzioni elementari: mangiare, digerire, dormire, bere, copulare, urinare, defecare. I quattro convitati infatti incarnano delle figure tipiche metaforiche, in questo caso raffiguranti un potere e tre prodotti dell’ideologia borghese: la legge (Philippe), l’arte e lo spettacolo (Michel), la cucina, il cibo (Ugo), l’amore galante e l’avventura (Marcello).

La storia

Il racconto tragicomico della “Grande abbuffata” è una disperata celebrazione dell’ingordigia come ultimo atto di vita di quattro amici che stanchi della loro noiosa quotidianità, decidono di farla finita mangiando fino a morire in una casa a Parigi. Ugo, proprietario del ristorante “Le Biscuit à Soupe” è il protagonista della vicenda. E’ uno chef che ormai non va più d’accordo con la moglie. Anche gli altri hanno ormai raggiunto una sorta di saturazione nei propri percorsi: Micheal produttore televisivo e appassionato di danza classica, non trova più stimoli nella vita. Marcello è un pilota dell’Alitalia, Philippe un importante magistrato, scapolo, che vive con la sua balia d’infanzia Nicole, iperprotettiva a tal punto da impedirgli di avere rapporti con altre donne facendogli lei stessa da amante. Per la notte della grande abbuffata invitano tre prostitute che però il giorno dopo lasceranno la casa sconcertate, dall’ostinazione al cibo dei quattro amici. Moriranno uno alla volta poco dopo: Marcello sentendo il bisogno di isolarsi, si allontanerà da casa e verrà ritrovato in macchina senza vita; Michel verrà sorpreso da un attacco diarroico che non gli lascerà scampo; Ugo se ne andrà mangiando un piatto a base di tre tipi diversi di fegato (d’oca, di pollo e d’anatra); Philippe morirà dopo aver mangiato il dolce.

Che dite proviamo anche noi a fare la Pasta Pasticciata con il Pizzutello Pelato in Succo?

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