Con le Ricette da Oscar questa settimana vi portiamo nei Marines con “Full Metal Jacket”

La nuova proposta della settimana per la rubrica delle Ricette da Oscar è un vero carrarmato emotivo, un po’ come i Paccheri fritti con baccalà e patate al sugo di Datterino rosso intero in succo Così Com’è. Una ricetta che vi travolgerà in abbinamento ad un film altrettanto sconvolgente. Il film è Full Metal Jacket, diretto da Stanley Kubrick, pellicola del 1987. Tratto dal romanzo The Short Timers di Gustav Hasford, racconta di un gruppo di marines che affrontano il difficile addestramento in un campo del South Carolina. I diciassette ragazzi arruolati, sono solo dei giovani civili quando entrano nel crudo mondo militare. Il programma che vuole trasformarli in macchine da guerra non risparmia loro follia e brutalità, pur di raggiungere l’obiettivo previsto dal protocollo.

Curiosità

ll titolo originale del film si riferisce alla guaina in ottone ramato delle pallottole incamiciate. E’ ispirato al romanzo The Short-Timers, Nato per uccidere di Gustav Hasford, ex Marine e corrispondente di guerra, che ha collaborato alla sceneggiatura.
Stanley Kubrick volle che il set che avrebbe dovuto rappresentare il Vietnam, venisse realizzato nei pressi di Londra: per renderlo credibile importò trecento palme dalla Spagna. La scena finale della battaglia di Huè invece fu girata nella centrale del gas in demolizione del quartiere di Beckton, nel Sussex.
Tutti i personaggi asiatici sono in realtà dei caratteristi inglesi di origine vietnamita. Il sergente Hartman è interpretato da Ronald Lee Ermey, ex istruttore dei Marines, congedatosi nei primi anni ‘70 per motivi di salute prestato a una carriera di caratterista e pilota di elicotteri.

La storia

Il sergente Hartman è un uomo dai metodi violenti. E’ lui l’uomo scelto dalla Marina Americana per l’addestramento di 17 ragazzi appena arruolati nel corpo militare degli Stati Uniti. Ha visto la ferocia del Vietnam, dove ha conosciuto gli orrori della guerra nella battaglia intorno alla città di Hue. Il film è un’iperbole delirante di cattiveria, vessazioni fisiche e psicologiche, insulti mortificanti che secondo l’idea di disciplina del sergente dovranno forgiare la tempra dei nuovi arrivati.
A subirne più di tutti le conseguenze sono tre allievi: lo studente “Joker”, aspirante giornalista di guerra, il suo amico texano “Cowboy” e il campagnolo “Palla di Lardo”, perseguitato dall’istruttore a causa della sua goffaggine e del suo atteggiamento infantile, inadatto alla vita militare. La caserma, nella sua freddezza angosciante fa da sfondo al realismo del film.
La situazione nel tempo degenera: i ragazzi perdono controllo e lucidità tanto che al termine del servizio militare, proprio l’ultima notte prima della partenza per il Vietnam, Joker che è di turno come piantone, sorprende Palla di Lardo in bagno armato di un fucile M14 carico con delle pallottole full metal jacket. Li raggiungerà anche il sergente ma all’ennesimo insulto, il ragazzo ormai fuori di sé, reagisce sparandogli al petto e uccidendolo, per poi suicidarsi sotto gli occhi attoniti di Joker. Quest’ultimo dopo la leva, chiederà di andare in Vietnam come giornalista per poi entrare nelle linee di campo tra i veri combattenti. Ma sarà un doloroso confronto.

Che dite proviamo anche noi a fare i Paccheri con Datterino Rosso, baccalà e patate?